Il Revenge Porn è la pubblicazione sul web di immagini o video che ritraggono le parti intime di una persona senza il suo consenso, per vendetta. Una sorta di ricatto online, dove purtroppo chi è vittima non ha molta possibilità di difesa.

Ma come si sviluppano i casi di Revenge Porn? Spesso alcune storie d’amore finiscono male, e uno dei due può sentirsi particolarmente tradito, offeso o arrabbiato, soprattutto se è stato lasciato. Ed è qui che scatta la voglia di vendetta, che spesso avviene in rete tramite i social più conosciuti.

Si pubblicano su Internet e sui social foto e video che ritraggono l’ex partner in atteggiamenti intimi o semplicemente parti intime del suo corpo. Insomma si pubblica tutto ciò che non dovrebbe essere pubblicato e che dovrebbe far parte dell’intimità di una persona o di una coppia. Le donne sono le principali vittime del revenge porn, e tutto il materiale che è stato fatto circolare sul web, in molti casi è diventato virale in poche ore.

Il Revenge Porn è un reato e serve una legge

 

Perché chi commette questo reato, sa benissimo che il materiale pubblicato può essere divulgato facilmente e fare il giro del web in pochissimo tempo. Perché nell’era del digitale tutti possono condividere tutto, non c’è più limite allo scambio di dati e di informazioni. Pubblicare foto o video che ritraggono parti intime di un’altra persona senza il suo consenso è un vero e proprio reato, ed è illegale. Proprio per questo motivo si sta discutendo in Parlamento una legge per tutelare le vittime di Revenge Porn. “In Italia questa materia non è regolamentata, serve una legge contro quella barbarie. Per questo voglio istituire tavolo di esperti per mettere a punto una normativa che contrasti l’odio in rete”, ha dichiarato Paola Boldrini.

Chi è vittima della vendetta porno sul web ha il diritto, per ora, di denunciare l’ex partner che ha pubblicato il materiale in rete senza il suo consenso. Inoltre può anche richiedere i danni d’immagine e psicologici all’ex partner.

Il Revenge Porn è una conseguenza diretta del Sexting

 

Questi tipi di reato sono conseguenza diretta del Sexting, ovvero quel gioco piccante che prevede lo scambio di immagini e video hot tra fidanzati. È sufficiente inviare una foto particolare su WhatsApp o su Telegram che il rischio del Revenge Porn è dietro l’angolo. Basta che una semplice foto venga inviata ad una persona sbagliata, e la vendetta è compiuta.

Come difendersi dal Revenge Porn

Per fortuna difendersi dal Revenge Porn è possibile. La prima cosa da fare è contattare il social network dove sono state condivise le immagini intime. Ormai tutte le piattaforme social, come Facebook, WhatsApp o Telegram permettono di segnalare post e immagini, che verranno cancellate immediatamente.

Ma come per tutti i reati, fondamentale è la denuncia alla Polizia, che dopo essersi accertata dell’accaduto, procederà con le indagini. Per questi tipi di vendetta si può richiedere anche un risarcimento per danni.

Ricatti online: i social corrono ai ripari

 

Facebook, Messenger e Instagram sono già corsi ai ripari per arginare i danni di questi ricatti online. Tramite le segnalazioni, il team delle piattaforme social provvederà a rimuovere tutte le immagini che violano gli standard di comunità. Uno strumento di difesa, che seppur inefficace dal punto di vista delle tempistiche (si può utilizzare solo dopo che il materiale intimo è stato pubblicato) cerca di proteggere le vittime di questa vendetta 2.0.

L’Italia è in attesa di un provvedimento legislativo che tuteli gli utenti. Mentre in altri paesi (Israele, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Australia), leggi specifiche sono già state approvate per tutelare le vittime. Speriamo dunque che anche nel nostro paese si prendano presto dei provvedimenti.

 

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