CrittografiaIl cifrario di Cesare è sicuramente il più famoso e al tempo stesso il più semplice metodo di crittografia a sostituzione (monoalfabetica).

Come si evince dal nome, fu inventato da Giulio Cesare e grazie all’opera del II secolo d.C. “La vita dei 12 Cesari” di Svetonio, disponiamo della descrizione precisa della scrittura segreta per sostituzione usata dall’imperatore.

L’idea alla base è molto semplice: ogni lettera dell’alfabeto (in italiano nel nostro esempio) viene sostituita con quella che si trova 3 posizioni avanti nell’alfabeto stesso.

Testo in chiaro: a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z

Testo cifrato: d e f g h i l m n o p q r s t u v z a b c

Vediamo ora un esempio:

  • Testo in chiaro: veni vidi vici;
  • Testo cifrato: BHQN BNGN BNFN.

Sebbene Svetonio menzioni solo uno spostamento di 3 lettere, è chiaro che si può estendere: impiegando qualsiasi spostamento tra 1 e 20 (nel caso dell’alfabeto italiano di 21 lettere), si possono ottenere 20 diverse cifrature.

Il metodo di Cesare, nonostante abbia più di 2000 anni di vita, è utilizzato ancora ai giorni nostri: il famoso boss della Mafia, Bernardo Provenzano, l’ha utilizzato durante la sua lunghissima latitanza. L’unica differenza è rappresentata dall’utilizzo dei numeri al posto delle lettere: A era sostituita da 4, B da 5 e così via. come riportato nell’articolo di The Register Mafia boss undone by clumsy crypto.

Al tempo stesso però è un metodo piuttosto debole: facendo riferimento alla frequenza delle lettere di un alfabeto e confrontandolo con quello del testo cifrato, è possibile recuperare la chiave. per esempio, nella lingua italiana, le lettere più frequenti sono le vocali E, A, O e I e poi le consonanti L, N, R, S e T. Invece sono molto rare le lettere B, F, Q e Z e praticamente assenti le lettere dell’alfabeto inglese J, K, Y, X e W.

Infine, per chi volesse fare qualche test online, segnalo Il cifrario di Cesare sul sito Tonycrypt.com.