Manifesto Hacker:

Il mio è un mondo che inizia con la scuola… Sono più sveglio di molti altri ragazzi, quello che ci insegnano mi annoia. Come quando leggi un romanzo a puntate, e ogni volta arrivi alla fine della puntata e capisci che neanche lì ti è stato detto quello che volevi sapere, e dovrai aspettare ancora chissà quanto prima della prossima lezione. Dannato bambino. Non vuole andare a scuola. Sono tutti uguali. Credo di essere alle medie. So che ho ascoltato l’insegnante spiegare per quindici volte come ridurre una frazione. L’ho capito, maledizione. La brutta ? Quale brutta ? Per una stupidaggine del genere ?L’ho fatta a mente. Dannato ragazzino. Probabilmente lo ha copiato. Sono tutti uguali. Ma oggi ho fatto una scoperta. Tornato a casa, sul mio tavolo, ho trovato un computer. […] Aspetta un momento, questo è incredibile! Fa esattamente quello che voglio. Se commetto un errore, è perché io ho sbagliato, non perché io non gli piaccio… O perché si senta minacciato da me…O perché non gli piace insegnare e vorrebbe essere da un’altra parte… […]Dannato bambino. Si e’ allacciato nuovamente alla linea telefonica. Sono tutti uguali. Ci potete scommettere che siamo tutti uguali. I pochi che avevano qualcosa da insegnarci trovavano in noi volenterosi allievi, ma queste persone sono come gocce d’acqua nel deserto. […] Noi facciamo uso di un servizio gia esistente che non costerebbe nulla se non fosse controllato da approfittatori ingordi, e voi ci chiamate criminali. Noi esploriamo…e ci chiamate criminali. Noi cerchiamo conoscenza…e ci chiamate criminali. Noi esistiamo senza colore di pelle, nazionalità, credi religiosi e ci chiamate criminali. Voi costruite bombe atomiche, finanziate guerre, uccidete, ingannate e mentite e cercate di farci credere che lo fate per il nostro bene, e poi siamo noi i criminali. Si, io sono un criminale. Il mio crimine e’ la mia curiosità. […] Io sono un hacker e questo e’ il mio manifesto. Potete anche fermare me, ma non potete fermarci
tutti…dopo tutto, siamo tutti uguali.