Loro si fanno chiamare Iranian Cyber Army, leggete bene la sigla, perché essa racchiude l’essenza stessa del loro credo.


Sono un’organizzazione terroristica iraniana che, al posto delle armi, utilizza attacchi di tipo informatico. Hardware e software al posto di mitra e pallottole. E’ il mondo che cambia e quello informatico non fa certo eccezione. Questa organizzazione iraniania è salita agli onori delle cronache per avere recentemente “defacciato”, l’home page del più importante motore di ricerca cinese, ovvero Baidu.com, che per inciso, supera come utenti di gran lunga Google, piazzando un’immagine con una bandiera iraniana con tanto di contatti, probabilmente nel tentativo di fare proseliti. Sempre questo gruppo cyber terroristico si era preoccupato di portare, qualche tempo fa, un attacco a Twitter. Un attacco profondo, preoccupante, tant’è che anche in questo caso l’home page del sito era stata sostituita con una bandiera iraniana. La tecnica adottata probabilmente è la stessa in entrambi i casi: non sarebbero stati infettati i server di Baidu e Twitter, ma piuttosto i record Dns che convertono gli indirizzi IP sostanzialmente in nomi. Quindi gli utenti digitando l’indirizzo “nominale”, così come basato sul DNS, sono finiti su un sito esterno a Baidu o Twitter. La buona notizia è che i server centrali sembrano comunque sicuri da attacchi di questo tipo. La brutta notizia è che un’enorme mole di traffico, si parla di milioni di utenti, sono finiti, a loro insaputa, su un server diverso dove avrebbe potuto essere presente un maleware in grado di infettare i PC degli utenti e carpire loro dati sensibili. Ma non era evidentemente questo lo scopo dell’ Iranian Cyber Army. Probabilmente hanno obiettivi più ambiziosi e, dal loro punto di vista, più “nobili”, tuttavia rimane la bellezza di un paradosso unico: internet è la genesi del progetto ARPANET, finanziato dalla Defence Advanced Research Projects Agency statunitense. Quindi la nazione più potente del mondo ha forse inconsapevolmente fornito un mezzo, anche a paesi che non possono competere sul piano militare, per combattere e colpire obiettivi sensibili. Insomma per generare caos. Non assomiglierà proprio al biblico confronto di Davide contro Golia, ma l’esito finale rischia di essere lo stesso..